E’ ormai ampliamente assodato che gli scacchi non sono solo un gioco o uno sport, ma che hanno una forte componente artistica e come in tutte le manifestazioni dell’arte il genio emerge sopra tutti gli altri.
Nella storia degli scacchi le situazioni belle e geniali sono state moltissime e ancora oggi vediamo Grandi Maestri fare cose straordinarie.
Per questo vogliamo qui segnalarvi questa situazione che si verificò durante una partita in simultanea tenuta nel 1939 dall’allora Campione del Mondo Aleksandr Alechin che giocava col Bianco.

Prima di proseguire invitiamo i lettori a cercare la mossa che costrinse l’avversario ad abbandonare e, ovviamente, anche i possibili seguiti, di cui alcuni brillantissimi e tutti assolutamente vincenti. Chi proprio non riesce e si arrende può trovare qui di seguito la soluzione.
Alechin giocò 1. Tc8 e il Nero abbandonò. Infatti, i seguiti possibili sono:
se 1…..Tg8; 2. Txg8+, Rxg8; 3. d8=D+, De8; 4.Dxe8 matto
se 1…..Dxd7; 2.Df8!+, Txf8; 3. Txf8 matto
se 1…..Txc8; 2. De7!!, Dxe7; 3.dxc8=D, De8; 4. Dxe8 matto; se 2……Tg8; 3. D8=D con due seguiti: se 3……Txd8; 4. Dxe8 matto; oppure se 3…..Dxe7; 4. Dxe7 e Donna contro Torre vince il finale.

Aleksandr Alechin (Mosca 1892- Estoril 1946), russo naturalizzato francese, fu uno dei più grandi giocatori di sempre e il quarto Campione del Mondo. Detenne il titolo dal 1927 al 1934 e poi ancora dal 1937 al 1946 quando morì lasciando vacante il titolo. Ebbe quattro mogli e una vita piuttosto travagliata e discutibile anche se sulle sue biografie gravano molti dubbi. Forse fu una spia russa o, forse, francese o inglese o tedesca; forse ebbe simpatie per il nazismo; morì suicida. Forse. Troppi forse hanno ammantato la sua figura in un’aura di mistero e di dicerie, molte vere e molte false. Ma comunque i suoi successi scacchistici rimangono una certezza così come è indiscutibile il suo contributo alla teoria delle aperture e alla scuola ipermoderna.
Fu sepolto nel cimitero di Montparnasse a Parigi dove giacciono numerosi uomini illustri e sulla sua tomba nel 1956 ad opera della FIDE (la Federazione Scacchistica Internazionale) fu eretto un monumento sulla cui lapide figura la scritta in russo e in francese “Genio degli scacchi di Russia e Francia”.